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mercoledì 30 gennaio 2013

ROBERTO FASCIANI: CONSULENZA COOPERATIVE, RELAZIONI SINDACALI, ANOMALIE FINANZIARIE

(dal febbraio 2013)

ROBERTO FASCIANI

ex funzionario Direzione Territoriale del Lavoro di Milano
ex Presidente di Società Cooperativa
ex Revisore, Ispettore Straordinario, Commissario Liquidatore di Società Cooperative su incarico del Ministero dello Sviluppo Economico
attualmente dirigente sindacale nazionale
responsabile CAF di Milano, Via Giacomo Boni 26
cell. 3349091761
fax 1782736932

(possono essere richiesti preventivi via fax o via e-mail a cui verrà data pronta risposta)

assistenza anche on-line in tempi rapidissimi e con prezzi promozionali.

CONSULENTE SPECIALIZZATO IN MATERIA DI :
  • RELAZIONI SINDACALI IN TUTTI I SETTORI
  • SOCIETA' COOPERATIVE DI OGNI TIPOLOGIA
  • ANOMALIE FINANZIARIE

in particolare:
RELAZIONI SINDACALI:
  • gestione vertenze di lavoro
  • accordi in sede sindacale
  • accordi sindacali per usufruire di ammortizzatori sociali
  • analisi buste paga e conteggi differenze retributive (anche in caso di lavoro nero)
  • assistenza nella stipula di contratti aziendali e territoriali
SOCIETA' COOPERATIVE:
  • redazione di atti costitutivi, modificativi, di liquidazione e statuti per ogni tipologia di società cooperative e consorzi
  • redazione di pareri concernenti il diritto societario cooperativo, il diritto del lavoro, la fiscalità cooperativa, la vigilanza cooperativa, la legislazione cooperativa regionale, nazionale ed europea, operazioni societarie straordinarie
  • redazione di regolamenti interni (esempio: regolamento interno del socio lavoratore ex lege 142/2001, regolamento per il conferimento, regolamento per l'attribuzione del ristorno, ecc.)
  • redazione di bilanci sociali specifici per le società cooperative
  • gestione delle cooperative e miglioramento della democrazia interna
  • funzionamento organi societari, gestione rapporti con i soci (adesione, recesso, esclusione)
  • forme di autofinanziamento (aumento di capitale sociale, prestiti da soci, soci sovventori, azioni di partecipazione cooperativa,prestiti obbligazionari)
  • fasi di liquidazione volontaria, crisi aziendale (stato di insolvenza e procedure concorsuali)
  • preparazione al contenzioso in materia di società cooperative, tributario, del lavoro, previdenziale
  • assistenza nella gestione del contenzioso commerciale ai diversi livelli (solleciti, recupero crediti, messa in mora dei creditori)
  • corsi formativi in materia cooperativa
  • elaborazione progetti per la partecipazione a bandi per contributi specifici per le società cooperative
  • adempimento delle prescrizioni di legge in materia di privacy
  • rapporti con gli uffici della Pubblica Amministrazione (Agenzia Entrate, INPS, CCIAA, Prefettura, Tribunale, Ministeri, Regione, Comune, ecc.)
  • simulazione di revisione e ispezione straordinaria per preparare la cooperativa ad affrontare e a superare la stessa senza rilievi di irregolarità
  • supporto e analisi degli esiti ispettivi
  • assistenza nella costituzione di nuove cooperative (scelta del tipo, modello, della struttura organizzativa e di controllo, individuazione delle forme di agevolazione e di finanziamento)
  • Studio, ricerca e predisposizione di ricorsi, appelli, memorie, comunicazioni, esposti, denunce, istanze a uffici finanziari, previdenziali, del lavoro e ad autorità di vigilanza e controllo
  • Consulenza e assistenza nella trattazione, nella stipulazione di contratti e nella redazione di atti, anche transattivi, di scritture private, di preliminari e per ogni altra prestazione contrattuale di qualsiasi natura
  • formazione in materia di sicurezza del lavoro
ANOMALIE FINANZIARIE:
  • rilevamento di anomalie contabili dei conti correnti bancari
  • rilevamento di anomalie contabili su strumenti finanziari (mutui, leasing, derivati)
  • rilevamento di anomalie contabili in cartelle esattoriali
  • rilevamento di anomalie operative nella gestione aziendale
  • anatocismo (calcolo degli interessi su interessi: illecito civile)
  • Usura oggettiva e soggettiva (illecito penale)
  • primo esame gratuito e, in caso emersione anomalie, attività di recupero del dovuto

Dall'elencazione di cui sopra sono in ogni caso escluse le attività cosiddette “riservate”, ossia quelle che possono essere esercitate per legge esclusivamente dagli iscritti in appositi Albi (in questi casi e solo ove assolutamente indispensabile, verranno eventualmente suggeriti al cliente nominativi di professionisti abilitati di fiducia del sottoscritto, di provata esperienza nei relativi settori)
(rif. legge n. 4 del 14 gennaio 2013)

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sabato 26 gennaio 2013

2 settembre 2012: ENRICO LETTA, PASSERA E PISAPIA PER CANDIDATURA ALESSANDRO PROFUMO IN LISTE PARTITO DEMOCRATICO

fonte:
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/Enrico-Letta-Profumo-Lo-candiderei-subito-nelle-liste-del-Partito-democratico_312413381461.html

E scherza: ''Glielo vado a chiedere''

Enrico Letta: ''Profumo? Lo candiderei subito nelle liste del Partito democratico''

Alessandro Profumo (Adnkronos)  Alessandro Profumo (Adnkronos)
ultimo aggiornamento: 03 settembre, ore 12:58
Cernobbio (Como) - (Adnkronos) - Il vicesegretario del Pd giudica positivamente un'eventuale discesa in politica dell'ex amministratore delegato di Unicredit: ''E' competente e appassionato. Ce ne sarebbe bisogno, di persone come lui".

Politica: Passera, Profumo sarebbe utilissimo, ne penso strabene/Rpt

ultimo aggiornamento: 02 settembre, ore 18:28
    
Cernobbio (Como), 2 set. (Adnkronos) - "Ne penso strabene". Cosi' l'ad di Intesa SanPaolo Corrado Passera commenta, a margine del forum Ambrosetti a Cernobbio, una possibile discesa nell'agone politico dell'**ex**ad di Unicredit Alessandro Profumo."Persone di grande competenza e autorevolezza internazionale possono portare nella politica risorse intellettuali e umani utilissime".

Politica: Pisapia, Profumo ministro? Sarebbe prezioso

ultimo aggiornamento: 02 settembre, ore 14:21
Labro (Rieti), 2 set. (Adnkronos) - Alessandro Profumo ministro dell'Economia? "Ne penso solo bene. Sarebbe sicuramente un apporto prezioso per una buona politica". Lo dice il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, rispondendo ai giornalisti a seguito del suo intervento alla Festa nazionale d'Alleanza per l'Italia in corso a Labro.

E DALL'8 GIUGNO 2012 ERA APPARSA QUESTA NOTIZIA:
http://www.qelsi.it/2012/alessandro-profumo-il-nuovo-che-avanza-nel-pd-rinviato-a-giudizio-per-frode-fiscale-da-245-mln-e/

venerdì 18 gennaio 2013

DEL SUICIDIO DELL'IMPIEGATO INCASTRATO DALLA TV


strategia dello struzzo

da "LEGGO"
www.leggo.it

"""""""""Venerdì 18 Gennaio 2013 - 12:50
NAPOLI - Risale quasi esattamente a un anno fa, il 24 gennaio 2012, una puntata di "Striscia la Notizia" in cui l'inviato Luca Abete denuncia una "cattiva prassi al Catasto di Napoli", questo il titolo del servizio.
Le telecamere del tg satirico accusano che nel Catasto partenopeo di via De gasperi gli impiegati accettano "mazzette" per consegnare pratiche a persone che non ne avrebbero diritto perché sprovviste di delega. Con 20 euro la pratica è bella e pronta. Con l'aiuto di una complice munita di telecamera nascosta, si richiede la pratica, che viene inizialmente negata. Basta allungare la banconota azzurra e dopo poco si ottinene il documento. Allo sportello c'è un uomo di mezza età, che viene così smascherato e lo scoop è riuscito.

Quell'impiegato è Lucio Montaina. Alle cinque di mattina di ieri ha aperto la finestra di casa sua, al settimo piano di via Filippo Maria Briganti a Napoli, e si è lanciato nel vuoto. «Questa volta Striscia la Notizia si è macchiata di un'azione di sciacallaggio, Lucio era un impiegato perbene, non era certo uno che chiedeva tangenti, come si vede dal filmato quei 20 euro glieli hanno offerti...». Gli impiegati del Catasto lo conoscevano bene quell'uomo calvo e con i baffi che lascia una moglie e due figli. Non vogliono passare per corrotti e dicono: «È giusto perseguire chi ruba e chi commette illeciti, ma non si può braccare un uomo come se fosse un delinquente. Lucio era una persona perbene, non accettiamo questa condanna televisiva senz'appello».

Lucio era statto licenziato senza neanche un avviso di garanzia, come racconta al Corriere della Sera il sindacalista Salvatore Iossa: «L'amministrazione dell'Agenzia del Territorio l'aveva denunciato e poi licenziato in tronco. Lucio (in realtà era un funzionario di VI livello) aveva presentato ricorso e il giudice del lavoro l'aveva accolto. Reintegrato per qualche mese era stato trasferito ad altro incarico, poi però l'ente aveva presentato appello contro il reintegro e aveva vinto, Montaina era tornato a casa senza un lavoro. Ora stava cercando di arrivare a un'intesa con l'ufficio accettando un periodo di sospensione invece del licenziamento. Domani (oggi per chi legge, ndr) avrebbe dovuto partecipare a un'udienza invece celebreremo il suo funerale»."""""""""

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COMMENTO DELL'ALP-AGL:
Questa terribile vicenda deve farci riflettere.
La corruzione nella P.A. è una realtà, molto più grave del fatto oggetto di quell'inchiesta giornalistica. Altro che impiegati di VI livello e altro che 20 euro! Sappiamo tutti che il cattivo esempio viene dall'alto.
Diamo per scontata quindi la condanna, doverosa, di ogni e qualsiasi reato e di quei casi in cui certo giornalismo rischia di arrecare danni irreparabili alla vita di persone deboli e impreparate.
Andiamo oltre. Qui emergono questioni gravi e irrisolte. Innanzitutto l'inadeguatezza degli stipendi dei pubblici impiegati, bloccati da anni. Ed è inammissibile controbattere che si tratterebbe comunque di privilegiati, a confronto di disoccupati, precari e cassintegrati. E' invece una insopportabile umiliazione all'interno della più ampia disavventura che sta colpendo in questi anni il mondo del lavoro dipendente. Se effettivamente la PA non è in grado di pagare adeguatamente i propri funzionari, allora se ne prenda atto, si cambino le leggi e venga abolito l'obbligo di esclusività , dando la possibilità, legalmente e alla luce del sole, a un impiegato pubblico di svolgere un secondo lavoro di qualsiasi tipo. Così come, nel privato, vengano rimossi tutti i vincoli fiscali e burocratici che rendono impossibile muoversi liberamente sul mercato del lavoro. Il lavoro contrariamente a quel che si crede c'è, la gente (ivi compresi i pensionati) vorrebbe darsi da fare ma può farlo solo di nascosto, per non essere ammazzata di tasse, di controlli e di sanzioni disciplinari. Pazienza che venga intaccata la sacralità delle mastodontiche amministrazioni che in realtà imprigionano il nostro Paese e che si avvalgono del lavoro pressochè gratuito (ricambiato con somme che assomigliano più a sussidi che a stipendi ex art. 36 della Costituzione). La gente, le famiglie, devono sopravvivere e gli alti burocrati possono ben stringere la cinghia, per un pò.
Esiste poi un problema di depenalizzazione. E' assurdo che un essere umano debba suicidarsi per 20 euro, dopo che la propria reputazione e la propria vita siano state rovinate e che criminali che si sono venduti (tramite appalti e esternalizzazioni a beneficio di amici generosi) pezzi di pubblica amministrazione (pagata da tutti noi) siano lasciati o indisturbati a godersi pensioni milionarie e ville hollywoodiane che neppure colleghi di pari grado sono riusciti a costruirsi con i risparmi sullo stipendio o scoperti e interpellati solo dopo anni (è un caso?) quando ormai qualunque di questi reati risulta prescritto. Siamo arrivati all'assurdo che chi compie falso in bilancio esce pulito da accuse e chi in un momento di debolezza allunga una mano e accetta 20 euro oppure chi ruba una pera al supermercato viene sbattuto agli arresti.
Altra questione annosa è l'abuso che nella PA da anni viene operato del potere disciplinare che ormai non viene più azionato per interessi pubblici ma per finalità private di coloro che hanno interesse a creare un clima di terrore negli uffici che porti ad omertà e impunità, oltre che al silenzio verso l'esterno.Ricordiamo (anche nel caso di cui trattasi è capitato) che può accadere che vi sia una sospensione e quindi una pressochè totale non corresponsione dello stipendio, anche quando ci sono famiglie monoreddito di mezzo.
Andrebbe poi assicurata adeguata tutela giurisdizionale a chi lavora nello Stato. La difesa gratuita da parte dell'Avvocatura dello Stato va garantita a tutti i funzionari pubblici o a nessuno. Altrimenti si presume, in maniera inaccettabile, che l'alto dirigente possa essere identificato con lo Stato e il cittadino funzionario (che agisce sempre sulla base di ordini e prassi imposte dai superiori) no. E perchè? Per grazia divina? O per alimentare terrore e sottomissione a beneficio di chi nella PA fa affari ben più grossi dei 20 euro di quel poveraccio?
Lotta ai fannulloni, quindi, colpendo chiunque si comporti infedelmente nella PA, sia esso commesso o alto dirigente, riformare la PA a beneficio delle persone più bisognose, non licenziare ma attraverso la mobilità tra amministrazioni e un blocco del turn over legato alla informatizzazione , affrontare eventuali esuberi derivanti da limiti di spesa ma , anche, tornare a una vera contrattazione, sbloccare gli stipendi, aumentandoli significativamente, dando di più a chi lavora di più , eliminare l'assurda distanza tra gli stipendi dei dirigenti e quelli del resto del personale, liberalizzare il mercato del lavoro anche per i pubblici impiegati. Ridare dignità al lavoratore, rivedendo completamente l'esercizio del potere disciplinare e le modalità con le quali l'impiegato pubblico possa far valere i propri diritti, favorendo la crescita dello strumento arbitrale per dirimere le controversie interne.
Non sappiamo se in Italia qualche partito o il futuro governo sia d'accordo su queste proposte, quello che è certo che l'AGL combatterà per tradurle in realtà, nonostante il resto del mondo sindacale si occupi più della propria autoconservazione che del destino degli uomini che lavorano per la Collettività.

sabato 12 gennaio 2013

LA CGIL ANCORA AL BUIO, PURTROPPO

Vorremmo premettere che nessuno si sogna di mancare di rispetto alla CGIL e ai suoi iscritti. Sia per la storia di quella Confederazione (che, come si suol dire, ha contribuito a innalzare il livello di civiltà nel mondo del lavoro e nella società del nostro Paese) sia per il gran numero di aderenti (milioni di lavoratori e pensionati) ad essa.
Certo che tuttavia leggere determinate dichiarazioni da parte del leader del maggior sindacato italiano suscita sconforto, poichè, oggettivamente, è il segno che ci fa comprendere come tanti lavoratori siano tenuti bloccati su posizioni di retroguardia e senza speranza di mutamento della realtà. Per farla breve, da una parte si lamenta la mancanza di un progetto complessivo per il lavoro che sia fatto proprio da un futuro governo che abbia un grande consenso, dall'altra , la storia di questi ultimi vent'anni ce lo dice, poco ha fatto la CGIL per farne affermare uno (ammesso che l'avesse) limitandosi a calibrare l'arma dello sciopero a seconda delle tendenze politiche del governo di turno e a osservare l'esito dei tentativi operati, individualmente, dai vari ministri del lavoro (e dai rispettivi studiosi di riferimento) quando questi appartenevano a compagini governative più gradite. Tipico esempio: l'accusa a Biagi di aver introdotto il precariato in Italia quando questo storicamente è stato avallato per primo dal ministro Treu.E, per arrivare ai giorni nostri, valga , per riaffermare la confusione di idee che regna da quelle parti, ricordare le vicende del Prof. Ichino, dapprima valorizzato come unico studioso capace di superare in positivo i limiti della legge Biagi, rifacendosi alle più moderne correnti di pensiero europee, poi passato alla minoranza del più grande partito del centro sinistra, ora addirittura arruolato da Monti. La CGIL cioè assomiglia sempre di più a quella grande squadra che sogna di rivincere lo scudetto ma fa poco o nulla per fermare la fuga dei grandi giocatori che possiede, dovendo quindi dare spazio alle seconde scelte, non all'altezza.Poichè negli ultimi vent'anni la parte politica della Camusso (apertamente dichiarata in TV dalla stessa) ha anch'essa governato per anni, ci saremmo aspettati una elencazione più specifica dei contenuti che andrebbero ripresi e rafforzati e di quelli da accantonare una volta per tutte. E invece si rimane nel vago, evocando i grandi piani del lavoro degli anni settanta (in realtà grandi infornate clientelari in posti pubblici per cercare di strappare i giovani dalla disoccupazione di massa e dalle tentazioni violente) o, lontanamente, la pianificazione dei paesi del socialismo reale di qualche decennio addietro.
La dimostrazione di come quel sindacato sia veramente in una fase ideologicamente recessiva sta poi nella posizione in base alla quale la CGIL sarebbe contraria alla proposta di Juncker del salario minimo garantito europeo in quanto la stessa significherebbe la fine del contratto collettivo nazionale di lavoro e avere, al massimo, la contrattazione di secondo livello.
Vogliamo essere maligni: ma forse non è che la CGIL anteponga il proprio benessere e la propria sopravvivenza (trattenute sindacali, contributi di assistenza contrattuale, per enti bilaterali, fondi pensione, fondi sanitari integrativi, caf, patronati, ecc) a quello dei cittadini (lavoratori ed ex , con o senza pensione) e delle loro famiglie? E che per tutelare sè stessa faccia finta di dimenticare fenomeni quali il lavoro nero, il precariato, lo sfruttamento (là dove i CCNL sono, da anni, delle pure e patetiche dichiarazioni di intenti) e la perdita di competitività delle imprese, le uniche che potrebbero creare lavoro vero e non assistito o , peggio, clientelare?

martedì 8 gennaio 2013

NASCE "CONTANTE LIBERO" . E' UNA LOTTA PER LA LIBERTA'. FIRMA!




dal sito www.contantelibero.it :

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10 Punti per il Contante Libero

«Fino a che non diventeranno coscienti del loro potere, non saranno mai capaci di ribellarsi, e fino a che non si saranno liberati, non diventeranno mai coscienti del loro potere».
(George Orwell, 1984)

10 Punti per Il Contante Libero (Il Manifesto in versione Short)
1- Eliminare o limitare il CONTANTE è un grave atto contro la libertà dei cittadini.
2- Eliminare o limitare il CONTANTE significa affidarsi a canali elettronici tenuti sotto controllo da poche entità che avrebbero in mano il monopolio dei mezzi di transazione finanziaria. La Moneta Elettronica è lecita ed utile ma deve rimanere una Libera Scelta.
3-Eliminare o limitare il CONTANTE è un “regalo” alle Banche ed alla Finanza che guadagnano su tutti i pagamenti, salvo quelli in contanti.
4- Eliminare o limitare il CONTANTE significa colpire un MEZZO di pagamento semplice, efficace, poco costoso e uguale per tutti.
Affidarsi ai canali elettronici significa altresì dover sottostare al pagamento di commissioni ad ogni atto di pagamento. 100 euro in contanti dopo 100 passaggi di mano sono sempre 100 euro. 100 euro elettronici dopo 100 passaggi sono diventati 45 euro. 55 euro sono “svaniti” per finire in mano a Banche&affini.
5- Eliminare o limitare il CONTANTE significa perdere la proprietà diretta e MATERIALE dei propri risparmi che diventano virtuali, sotto la tutela ed il controllo di terzi. E’ pertanto possibile, con un semplice click, impedirci di accedere alla nostra liquidità o di prelevare i nostri risparmi, che appartengono solo a noi ed a nessun altro. In tempi di Grande Crisi e di rischio Default questo punto è quanto mai vitale ed importante.
6- Eliminare o limitare il CONTANTE significa infliggere un durissimo colpo al nostro diritto alla PRIVACY.
“L’occhio di una telecamera” ci spierebbe 24 ore su 24, rendendoci soggetti non solo ad un controllo pervasivo ma anche arbitrario, in balia alle imprevedibili evoluzioni socio-politiche della Storia. Immaginate se un domani questo potere finisse in mano ad un novello Hitler o Stalin, o peggio, ad un banchiere.
7- Eliminare o limitare il CONTANTE è contro la natura dell’uomo: otterrai solo un fiorente mercato nero.
8- Eliminare o limitare il CONTANTE come misura di Lotta all’Evasione è un’assurdità che nasconde i veri scopi dei promotori di questa “crociata”: il contante è un MEZZO ad ampia diffusione che solo marginalmente viene usato in modo illegale. La vera evasione passa attraverso ben altri canali, quasi tutti elettronici e sotto il controllo delle banche.
9- Invertendo lo slogan delle lobbies che vogliono eliminare il contante, possiamo affermare che “La difesa del contante è una vera e propria battaglia di civiltà” (e di libertà).
10- PER IMPEDIRE CHE AVVENGA L’ELIMINAZIONE DEL CONTANTE bisogna diffondere le nostre critiche razionali e far sentire il nostro grido di protesta e disapprovazione.
Tutti dobbiamo sentirci coinvolti e partecipare.""""""""""